Nuova produzione del regista Federico Grazzini ambientata in un luna park abbandonato come luogo di scontro tra dimensione esteriore e interiore dell'uomo moderno, un Rigoletto sospeso tra realtà e incubo diretto da Francesco Lanzillotta.
Dopo la lectio magistralis di Vito Mancuso su Nutrire l'anima, il Macerata Opera Festival inaugura la 51^ edizione allo Sferisterio con Rigoletto, titolo che chiude la Trilogia popolare verdiana aperta con Il trovatore nel 2013 e proseguita l'anno scorso con La traviata nel celebre allestimento “degli specchi” firmato da Henning Brockhaus e Josef Svoboda. Il regista Federico Grazzini si è ispirato “al mondo della malavita ma soprattutto ai super-cattivi dei film di Tarantino, perché c’è una forte violenza che regola i rapporti tra i personaggi. È un mondo dalle tinte fosche fatto di depravazioni, noia e brutalità”. L’azione si svolge in un luna park abbandonato, i cortigiani sono una banda malavitosa comandata dal Duca, Rigoletto è un clown affiliato storico della banda. Poco fuori dal piazzale, in una vecchia roulotte, vive Giovanna, guardiana del luna park; Sparafucile è un venditore di panini e alcolici e la sua taverna è un furgone. Il luna park è un luogo di doppiezza, finzione, specchi, in cui riso e terrore si intrecciano: tutta l’opera diventa così un monito sul concetto di responsabilità. Nella messinscena di Grazzini, Rigoletto si stacca dal cadavere della figlia e immagina un ultimo dialogo con lei: in questa allucinazione Gilda compare come uno spettro.
Sul podio Francesco Lanzillotta per un Rigoletto giocato sui toni scuri dei rapporti tra i personaggi. Nel cast Vladimir Stoyanov (Rigoletto), Jessica Nuccio (Gilda), Celso Albelo (Duca di Mantova, Gianluca Buratto (Sparafucile), Nino Surguladze (Maddalena), l'Orchestra filarmonica marchigiana e il coro lirico marchigiano.
Dopo la prima di questa sera, tre le repliche in cartellone: 25 e 31 luglio, 9 agosto, sempre alle 21.
Rigoletto è un titolo ricorrente allo Sferisterio, sempre con grandi nomi: Luciano Pavarotti (1974), Alfredo Kraus (1975), Rosetta Pizzo (1980), Cecilia Gasdia (1985), Giusy Devinu (1993), Marcelo Alvarez e Mariella Devia (2002) fino ai recenti Giovanni Meoni, Ismael Jordi e Désirée Rancatore, rispettivamente Rigoletto, Duca e Gilda nel 2011 diretti da Andrea Battistoni.